domenica 27 dicembre 2009

Grignetta, cresta Segantini (2184 m)

“Il pensiero era là a ringraziare quella Grignetta, candida nel cuore, perché così è la sua roccia, azzurra alla base, ove il Lario la bagna, porporina alla vetta perché così vuole il tramonto.
Fu lassù che ritornò la fiducia che non verrà mai meno perché ora so, e desidero che altri sappiano a prova, l’intenso allenamento, l’occhio sicuro, la resistenza fisica che forma questa montagna con le sue vie che nulla hanno ad invidiare ai passaggi più famosi delle montagne pallide.
E quando devo prepararmi per qualche impresa alpinistica di alto valore, non corro a cercare l’insegnamento sulle montagne dai nomi più celebri: salgo invece sull’umile Grignetta” (cit. Mario Boga dell’Oro)

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Grandiosa salita in Grignetta, tanto rilassante e modesta in estate quanto severa e impegnativa in invernale. In compagnia del “Taglia” saliamo dal canale Caimi, traversiamo l’invero versante sud della Grignetta per il sentiero Cecilia fino all’attacco della cresta Segantini. La salita è assolutamente divertente nonché decisamente impegnativa a causa dei passaggi in roccia da affrontare con picche e ramponi e dei passaggi di misto su verglass che rendono l’ascesa decisamente infima.

Difficolta: D

Pendenza: 50°- 60°, III+

Esposizione: W

Punto d’appoggio: Pian dei Resinelli

Dislivello via: 300m

Dislivello totale: 900m

Valutazione:  ☆ ☆ ☆ ☆ / ☆ ☆ ☆ ☆ ☆

Socio: Teo Teglia

venerdì 18 dicembre 2009

Grignone, canalone ovest (2410 m)

Stupenda salita in compagnia di Teo e Jack che risolve la parete ovest della Grigna Settentrionale.

In una mattina assolutamente gelida ( - 21° in cima al Grignone) partiamo dal Cainallo verso il rifugio Bietti. Neve soffice e vergine, tutta da battere. Una volta giunti al rifugio si comincia a salire in direzione dell’evidente canale. Percorrerlo interamente fino a giungere esattamente in cima al Grignone.

Una salita davvero meritevole e non eccessivamente impegnativa.

Difficolta: AD

Pendenza: 50°, II

Esposizione: W

Punto d’appoggio: Rifugio Brioschi (2410 m)

Dislivello via: 300m

Dislivello totale: 1000m

Valutazione:  ☆ ☆ ☆ / ☆ ☆ ☆ ☆ ☆

Socio: Teo Taglia & Jack

sabato 1 agosto 2009

Canada

Incredibile viaggio di più di 2 mesi che ha portato me e i miei amici ad attraversare l’intero Canada, coast to coast, per piu di 15000 km.

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Abbiamo visto posti stupendi, conosciuto persone davvero gentili e disponibili. Siamo venuti a contatto con molti animali per noi sconosciuti alla vista come orsi, lupi, alci, cervi, balene, aquile.

Tutto questo ovviamente molto wild. Dormendo sempre in tenda e vivendo la giornata immersi nella natura più selvaggia.

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Il nostro viaggio si è concluso con 16 giorni passati nella leggendaria Squamish. Dormivamo nella foresta ai piedi di The Chief, l’immenso monolite, circondati da orsi, castori e salmoni. Le nostre giornate passavano scalando ininterrottamente fino al pomeriggio quando stanchi ed affamati tornavamo alla tenda cercando di guadagnarci la cena nelle gelide acque del fiume che solcava la foresta.

IMG_8952Squamish è stato solo la punta dell’iceberg di quella che è stata la nostra avventura; durante tutta la nostra attraversata abbiamo scalato su ogni tipo di roccia: granito, calcare, arenaria e quarzite. Indimenticabile… ENJOY

giovedì 9 luglio 2009

Gran Paradiso, parete nord (4061 m)

Premessa: nonostante reputi Franco un’ottima persona nonché un alpinista esperto e vigoroso, ogni qualvolta si decida di fare un’uscita con lui si deve obbligatoriamente mettere in conto che le cose non andranno certo come preventivato. Non ha fatto eccezione questa splendida uscita di 2 giorni nel bellissimo Parco del Gran Paradiso.

DSCN0805 Armato della mia scarsissima esperienza alpinistica e di tanto coraggio, mi dirigo con Franco al rifugio Chabod, dove passeremo una notte insonne per poi partire verso le 3.30 del mattino alla volta dell’imponente parete nord.

Una volta giunti alla terminale, ci accorgiamo con grande stupore che l’intera parete non è ricoperta di croccante neve ghiacciata, come ci saremmo aspettati ma, al contrario, è stata completamente spogliata e ci mostra, a nudo, il marrone e marcio ghiaccio vivo.

Armati di soli 3 chiodi e tanta buona volontà, saliamo l’intera parete facendo sosta dove possibile sulle rocce affioranti o altrimenti soltanto sulle piccozze. Dopo nove ore e mezza di arrampicata ininterrotta, raggiungiamo la cresta che conduce alla vetta.

Grandissima gioia e soddisfazione. Primo 4000.

Un ringraziamento speciale a Franco.

 

Difficolta: D

Pendenza: 50° – 60°

Esposizione: N

Punto d’appoggio: Rifugio Chabod (2750 m)

Dislivello via: 600m

Dislivello totale: 1300m

Valutazione: ☆ ☆ ☆ ☆ ☆ / ☆ ☆ ☆ ☆ ☆

Socio: Franco

venerdì 29 maggio 2009

Val di Mello – Il Risveglio di Kundalini

L’inizio di tutto…

Tutto è cominciato qui, quasi per caso, nella mitica e favolosa Val di Mello (“la valle”, per gli intenditori). Già da qualche mese avevamo lì il nostro appartamento, forse più cantina che casa, ma nonostante ciò i nostri weekend cominciavano ad avere una destinazione fissa: le montagne della Val Masino. Il granito del Sasso Remenno, i blocchi sul fiume e i fiumi di birra scandivano la nostra giornata tipo.

E fu così che un giorno decisi di cominciare ad acquistare, un paio al mese, i tanto temuti ed agognati friend; il battesimo è avvenuto a pochi passi dal Sasso Remenno, sul cosiddetto Sasso delle Crepe, dove un po’ tutti i frequentatori della zona hanno cominciato ad arrampicare (le difficoltà non superano il IV grado).

Completata la serie dei friend, i miei compagni d’avventura ed io abbiamo cominciato l’instancabile scoperta delle classiche vie della Valle (vedasi Alba del Nirvana, Cunicolo Acuto, Tunnel Diagonale…), presi da una passione via via crescente e da una presunta fame di granito sempre maggiore.

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Il culmine di questo momento di nuove scoperte è arrivato il 29 maggio di ormai 3 anni fa, quando Andrea ed io siamo giunti all’attacco di una delle vie mito (e certamente d’obbligo!) della Val di Mello: il Risveglio di Kundalini.

Armati di friend e di una cartina da me disegnata, pressochè incomprensibile a causa delle mie scarse qualità artistiche, abbiamo intrapreso quella che sentivamo come la nostra prima, vera scalata. E c’è voluto un attimo per trasformare i timori della notte precedente in sconfinata felicità e senso d’appagamento.

Basta dare un’occhiata alle immagini per capire meglio quello che intendo.

 

Difficolta: VII-

Lunghezza: 10 L

Valutazione: ☆ ☆ ☆ ☆ / ☆ ☆ ☆ ☆ ☆

Socio: Andre

Relazione: dimora degli Dei – Via il risveglio di kundalini

sabato 9 maggio 2009

Melloblocco 2009

Che dire, il Melloblocco è sicuramente un evento a cui non si può mancare! Ogni anno migliaia di persone giungono da tutto il mondo per assaggiare un po’ del granito del Masino. Ogni anno decine di persone si presentano nel nostro buco di appartamento e come ogni anno la festa è assicurata.

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Devo dire la verità: per chi come me è abituato a vedere la valle così silenziosa e immacolata, trovarsi immersi nel delirio più totale può lasciare un pochino spiazzati. Ma questo è il Melloblocco, festa, boulder e tanto divertimento!

 

domenica 26 aprile 2009

Finale ligure

Prima e indimenticabile uscita nel finalese. In compagnia dell’intramontabile squadra formata da Duilio, Andrea e Omar ci dirigiamo in quel di Finale completamente a caso, senza una minima pianificazione logistica o un posto dove stare ma con la convinzione che avremmo sicuramente passato una bella settimana all’avventura.

Di sicuro l’inizio non è stato dei migliori: arrivati a Finale ci accoglie una fredda e piovosissima giornata grigia che tenta di abbattere il nostro entusiasmo. Rinvigoriti da qualche etto di focaccia e da alcuni bianchi sporchi, ci dirigiamo nelle misteriose vallate finalesi alla ricerca di un buon posto dove poter passare le notti. Giunti nei pressi del Bric Scimarco notiamo delle invitanti grotte che si aprono lassù, dove la falesia va sparendo nella fitta boscaglia. Decidiamo che una grotta è proprio quello che ci vuole e carichi come dei muli partiamo per il primo sentiero che troviamo sotto un impietosa acqua scrosciante.

Finale Ligure 2009 117Dopo più di 20 minuti di agonizzante salita fangosa il mio occhio offuscato dall’acqua segue una leggera traccia che si stacca dal sentiero principale e sparisce dietro ad un avancorpo di roccia. Inspiegabilmente decido di seguire questo percorso nascosto e come per magia mi si apre davanti agli occhi una grotta gigantesca, assolutamente degna di Fred Flistone! Ancora più entusiasti ed esaltati attrezziamo la grotta come campo base e in men che non si dica le tende sono montate e il fuoco acceso.

Durante i giorni successivi abbiamo scalato parecchio nelle zone limitrofe: bric dei Tre Frati, Scimarco, Antri Rossi.

Al quarto giorno in grotta, quando ormai la depressione e soprattutto l’umidita ci avevano completamente avvolto, decidiamo di spostare il campo base in una zona più soleggiata e luminosa: le rovine.

Finale Ligure 2009 208Il fuoco ci teneva sempre compagnia durante la sera e l’arcobaleno ci dava il buongiorno ogni mattina.

Le giornate passarono scalando tra Grotta dell’Edera, falesia Dimenticata e altri posti che sinceramente non ricordo.

Per mettere la ciliegina sulla torta di questa vacanza abbiamo trovato una chiesetta abbandonata, dalla cui cripta partiva una grotta che per una serie di cunicoli e salti verticali scende nei meandri della terra. Inutile dire in che modo ci siamo buttati a capofitto in questa nuova esplorazione!

DSCN0491Insomma, Finale non ha sicuramente deluso, oltre alla roccia perfetta e alla scalata tecnica, ci ha sicuramente regalato un’avventura da ricordare!