mercoledì 25 agosto 2010

Corsica

Vacanza di due settimane nella Corsica selvaggia.

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In compagnia di Edo e Omar ho girato l’intera isola, dormendo dove capitava e scalando in posti davvero favolosi come Bavella, Tavignano e Capineru. Falesia, vie, boulder, deep water, tutto a caso, tutto bellissimo! Da rifare!

mercoledì 4 agosto 2010

Pizzo Badile (3308 m) – Via Cassin

Altra avventura da raccontare. Il mitico Fabio ci porta a Bondo verso mezzogiorno e ci lascia all’inizio del sentiero che porta al rifugio Sasc Fura. Arriviamo ai piedi del Badile nel pomeriggio e ci accaparriamo il migliore camer disponibile. Purtroppo Omar comincia a stare male, forse per lo sforzo, o per il pacchetto di rosse quotidiane; sta di fatto che già dalla sera risente di nausea e vomito. Passiamo una notte decisamente buona e riposante considerando il fatto di dormire su dei sassi.

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La mattina il cielo è blu, Omar si sente meglio e partiamo ingaggiosi per l’immensa parete nord-est. Sapendo che verso sera sarebbe arrivato brutto tempo consideravamo di andare abbastanza veloci, soprattutto nei tiri più semplici.

Già la cengia che incide la parete, utilizzata per arrivare all’attacco della via, ci mette a dura prova: un gigantesco fungo di neve blocca il passaggio, costringendoci a un passaggio espostissimo sulle placche sottostanti. Una piccozza sarebbe stata molto utile in questo caso.

Sui primi 10 tiri andiamo via davvero velocemente fino a quando Omar comincia a vomitare appeso a 350 metri dal ghiacciaio! Qui è cominciata l’agonia. Il nostro ritmo rallenta notevolmente; Omar aveva conati e vomitava di frequente ma non mollava e continuava a salire! Abbastanza spaventato dalle sue condizioni, anche considerando il fatto che ci mancavano più di 600 metri di parete, chiesi a una cordata irlandese se avessero qualcosa per il mal di pancia. Sinceramente non credo di essere riuscito a farmi capire, ma loro mi diedero una strana pastiglia che non esitai a dare ad Omar. Sta di fatto che il suo stato migliorò decisamente e potemmo proseguire con un buon ritmo.

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Arriviamo in cima alle 20  e come previsto, da occidente, si avvicinano minacciose nuvole nere. Siamo scesi velocemente dalle doppie del soccorso alpino lungo la sud. Alle 23 siamo sui nevai ai piedi del Badile quando inesorabilmente cominciò a nevicare copiosamente. Il bianco ci avvolgeva e ci trascinavamo a valle grazie all’energia potenziale della discesa. Ogni tanto spegnevamo la frontale e rimanevamo fermi immobili in mezzo alla bufera; i nostri occhi piano piano si abituavano all’oscurità per poter intravedere in lontananza la flebile luce del rifugio Giannetti.  Per nevai, placche e blocchi di granito innevati arriviamo al rifugio al 1 di notte. Fradici e infreddoliti decidiamo di scendere per arrivare il prima possibile nei nostri caldi letti. Completamente distrutti ci trascinammo in mezzo al temporale verso i Bagni di Masino, dove la mattina, alle 6.30 arrivammo in uno stato pietoso! Alle 7 eravamo a letto. Abbiamo dormito per un giorno intero dopo 27 ore no stop di arrampicata e discesa! Grandissima avventura!

 

Difficolta: VI

Lunghezza: 1000 m

Valutazione: ☆ ☆ ☆ ☆ ☆ / ☆ ☆ ☆ ☆ ☆

Socio: Omar