domenica 3 luglio 2011

Piz Palù (3901 m) – Via Gianni Comino

Grandiosa via in ambiente superbo compiuta in compagnia di quell’animale da nord di Teo Taglia.

Partenza sabato mattina; con tutta calma mi dirigo alla dimora di Teo dove vengo invitato a salire un attimo in casa, giusto il tempo di farmi prendere la multa per divieto di sosta dai simpatici vigili di Cantù. 5 minuti di “rosario” precedono l’arrivo di Jack e Balle  e dopo una veloce spesa partiamo alla volta del Diavolezza.

Con “solo” 28€ acquistiamo il biglietto di andata e ritorno della funivia che ci porterà quasi a 3000. Piazziamo la tenda in una comodissima piazzola di ciottoli e cominciamo a sbranare tutto quello che abbiamo comprato: due scatole di simmenthal, 2 zuppe a base di porcini, 2 confezioni di ravioli, pane, biscotti, cioccolato. Sazi e infreddoliti decidiamo di provare a dormire un po’ visto che la sveglia è puntata prestissimo.

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I nostri tentativi di dormire vengono repentinamente interrotti da quello che sembra essere il fragore di tuono ma che in realtà non è altro che un immensa valanga di ghiaccio causata dal distaccamento di alcuni seracchi tra il Palù centrale e quello occidentale. Il resto della notte è un’agonia di freddo, insofferenza e scomodità. Dopo quelle 3-4 ore di pseudo sonno terribile, la sveglia suona inesorabile alle 2.20. La voglia di uscire da quel poco di caldo inglobato nel sacco a pelo è veramente nulla, ma la nord è li che ci aspetta. Trangugiamo qualcosa e beviamo un the caldo e via verso la parete.

P1000820L’avvicinamento avviene senza grossi problemi; il ghiacciaio è in buone condizioni e la maggior parte dei crepacci è ancora chiusa.

Verso le 5 siamo alla base della parete. Con un primo tiro di misto Teo aggira abilmente sulla destra, il primo grande salto di roccia. Con un altro tiro in traverso, questa volta verso sinistra, ci riportiamo sulla via. In questa parte il ghiaccio è abbastanza inconsistente e ci costringe a cercare la roccia per proteggerci.

Immensi seracchi pensili incombono sulle nostre teste. Con ancora il ricordo vivo nella mente del disastro di ghiaccio precipitato la sera prima, decidiamo di proseguire velocemente in conserva per superare questo tratto pericolo; difatti appena colpiti dal sole, dai seracchi cominciano a precipitare, prima granelli di ghiaccio, poi quadrelli della dimensione di una biglia, inframezzati da qualche blocco più grosso.

Arrivati al pendio finale decidiamo di proseguire in conserva vista l’ottima qualità della neve. Un ultimo tiro di roccia e neve marcia ci porta sulla cima del Palù Orientale. Sono le 11. In poco tempo ci portiamo prima sulla cima del Palù centrale e poi su quella occidentale. Discesa dalla normale. Alle 13 eravamo alla tenda. Funivia, birra, coma profondo!

 

Difficolta: TD (75°- IV)

Esposizione: N – E

Dislivello via: 700m

Dislivello totale: 1000m

Valutazione: ☆ ☆ ☆ ☆ ☆ / ☆ ☆ ☆ ☆ ☆